Digrignamento notturno: riconoscerlo e curarlo

Gnatologia / 12-12-2025

Il digrignamento notturno (bruxismo) è uno di quei disturbi che spesso passano inosservati per anni. Si dorme, ci si sveglia stanchi, con la mascella indolenzita o un fastidio diffuso ai denti, ma si tende a minimizzare. “Sarà lo stress”, pensiamo. In parte è vero, ma non basta: il bruxismo, cioè il serramento o lo sfregamento involontario dei denti, è un problema che può peggiorare nel tempo e danneggiare seriamente denti, articolazioni e qualità del sonno.

Riconoscerlo in fretta e intervenire con il giusto approccio può evitare conseguenze importanti e migliorare il benessere quotidiano. In questo articolo approfondiremo come individuare il bruxismo notturno, quali sono le sue cause più frequenti e quali soluzioni oggi esistono per ridurre o eliminare il problema.

Digrignamento notturno: come riconoscerlo

Molte persone non si accorgono di digrignare i denti durante la notte perché l’atto è completamente involontario. Tuttavia, il corpo lascia segnali molto chiari.

Uno dei campanelli d’allarme più evidenti è il dolore ai muscoli mandibolari al risveglio. La sensazione può essere simile a quella di un allenamento intenso: rigidità, affaticamento, fastidio quando si apre la bocca o si mastica. Anche il mal di testa mattutino, spesso localizzato alle tempie, è un indizio tipico.

Un altro elemento che non va sottovalutato è l’usura dei denti. Col tempo, lo sfregamento prolungato può consumare lo smalto, rendere i denti più sensibili o addirittura modificarne la forma. Chi dorme accanto a noi, inoltre, può sentire un rumore di sfregamento, soprattutto nelle fasi più intense del disturbo.

Infine, anche disturbi del sonno come risvegli frequenti o difficoltà ad addormentarsi possono essere collegati al digrignamento. Se questi segnali si ripetono con regolarità, è il momento di indagare più a fondo.

Perché si digrignano i denti di notte

Le cause del bruxismo sono molteplici e spesso si intrecciano tra loro. Non esiste un unico motivo per cui si tende a digrignare i denti mentre si dorme, ma piuttosto una combinazione di fattori fisiologici, psicologici e comportamentali.

Da un lato ci sono i fattori anatomici: una malocclusione, cioè un disallineamento tra arcata superiore e inferiore, può portare la mandibola a cercare una posizione più “comoda” durante il sonno. Dall’altro, entrano in gioco elementi neurologici e muscolari, che influenzano il livello di tensione della mandibola.

A complicare il quadro, però, è quasi sempre la componente emotiva. Ed è proprio qui che entra in gioco il legame tra bruxismo e stress.

Digrignare i denti di notte: cause

Oltre allo stress, esistono altre cause da considerare:

Malocclusione o disallineamenti dentali, che alterano il contatto naturale tra le arcate. • Disturbi respiratori del sonno, come apnee o russamento, che modificano la postura mandibolare. • Assunzione di sostanze eccitanti (caffè, alcol, nicotina) in prossimità delle ore notturne. • Disturbi neurologici, che influenzano il controllo muscolare involontario. • Farmaci o sostanze stimolanti, che aumentano la tensione muscolare.

Individuare la causa specifica non è sempre semplice e spesso richiede una valutazione combinata odontoiatrica e clinica. Capire da cosa nasce il problema, però, permette di scegliere la terapia più efficace.

Bruxismo: cause psicologiche

Molti studi confermano che il bruxismo notturno è strettamente connesso allo stress, all’ansia e alle tensioni accumulate durante la giornata. Non a caso, chi affronta periodi particolarmente impegnativi tende a serrate i denti più del solito.

Il meccanismo è semplice: quando siamo stressati, il corpo aumenta il tono muscolare, compresi i muscoli masticatori.

Durante la notte, questa tensione può trasformarsi in serramento o sfregamento. Anche le persone perfezioniste, molto autocritiche o che vivono un forte senso di responsabilità mostrano una maggiore predisposizione al bruxismo.

Che problemi porta il bruxismo

Il bruxismo non è solo un fastidio: può avere conseguenze rilevanti sulla salute orale e sul benessere generale.

Il primo rischio è l’usura dentale. Lo smalto, una volta consumato, non si rigenera naturalmente. Questo porta a denti più sensibili, più fragili e più esposti a carie e fratture. Nei casi più avanzati, il consumo può interessare anche la dentina, rendendo necessario intervenire con ricostruzioni o faccette.

Un altro problema frequente è l’infiammazione dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM). Il continuo serramento può provocare dolori all’articolazione, scatti durante l’apertura della bocca, difficoltà nei movimenti e, in alcuni casi, blocchi temporanei.

Il bruxismo ha un impatto anche sulla qualità del sonno: i muscoli mandibolari lavorano mentre il corpo dovrebbe riposare, causando risvegli frequenti e una sensazione costante di stanchezza.

Non vanno dimenticati, inoltre:

• mal di testa ricorrenti • dolore cervicale • tensione muscolare a spalle e collo • rigidità al risveglio

Trascurare il problema può portare a un aggravamento progressivo dei sintomi. È per questo che una diagnosi precoce è fondamentale.

Come posso ridurre il digrignamento della notte

La buona notizia è che oggi esistono diverse soluzioni efficaci per gestire o eliminare il bruxismo. L’approccio migliore è sempre personalizzato, perché il disturbo può avere cause differenti da persona a persona.

Una delle terapie più utilizzate è il bite notturno, una placca dentale personalizzata che impedisce lo sfregamento diretto dei denti e aiuta a rilassare la muscolatura. Non tutti i bite sono uguali, però: quelli realizzati su misura dall’odontoiatra garantiscono stabilità, comfort e un’efficacia nettamente superiore rispetto ai modelli preconfezionati.

Se il bruxismo è legato a tensioni emotive, può essere utile abbinare tecniche di rilassamento, come esercizi di respirazione, stretching mandibolare o semplici rituali serali per favorire il sonno.

In presenza di malocclusione, invece, l’odontoiatra può consigliare terapie ortodontiche o riabilitative per ristabilire il corretto equilibrio tra le arcate.

Chi è il medico che cura il bruxismo?

Il professionista di riferimento per diagnosticare e trattare il bruxismo è l’odontoiatra, in particolare con competenze in gnatologia. È il medico che si occupa dell’equilibrio tra denti, muscoli e articolazione temporo-mandibolare, valutando sia la struttura dentale sia il funzionamento della mandibola.

Se sospetti di digrignare i denti di notte, il primo passo è una visita di valutazione dal dentista: attraverso un esame clinico accurato e, se necessario, esami strumentali, è possibile comprendere il livello del disturbo e scegliere la terapia più adeguata.

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Gnatologia

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