Spesso, sia in età adulta che nei bambini, si possono verificare episodi di denti inclusi.
L’inclusione dentale può portare a diverse problematiche e provocare dolore e problemi estetici.
Vediamo come e quando è il caso di intervenire.
L’inclusione dentale è quella situazione che si verifica quando il dente non riesce a erompere dalla gengiva e rimane parzialmente o del tutto incluso.
Si parla di dente incluso, quando non compare all’interno dell’arcata dentale nei termini fisiologici stabiliti.
Alcuni denti più di altri sono predisposti al fenomeno dell’inclusione, in particolar modo i denti del giudizio. I denti del giudizio sono gli ultimi denti a spuntare e spesso rimangono inclusi richiedendo un’estrazione.
Possiamo distinguere 4 tipologie di inclusione dentale:
Sono diverse le cause che possono provocare un inclusione di un dente:
In alcuni casi, l’inclusione dentale può non essere identificata dal soggetto, rimanendo silente e inosservata fino a un appuntamento dal dentista.
Nella maggior parte dei casi però i denti inclusi si manifestano con sintomi ben evidenti come:
La condizione di dente incluso può provocare problemi anche nel lungo tempo. Oltre a rendere difficoltosa l’igiene orale, può determinare l’insorgere di disturbi e complicanze dentali, come: disallineamento dentale e formazioni di cisti.
Inoltre, la prolungata permanenza dei denti inclusi nei mascellari può provocare infezioni dentali che possono danneggiare l’osso.
Dopo un’accurata visita dentale, il dentista consiglierà la terapia da intraprendere.
Se il dente incluso non dà particolari problemi è possibile non intervenire in alcun modo.
In base alla sintomatologia e alla tipologia di dente coinvolto sarà possibile intervenire in maniera appropriata.
In caso di dente del giudizio incluso, nella maggior parte dei casi si interviene con un’estrazione dentale. Si tratta di un intervento chirurgico vero e proprio che richiede una preparazione preliminare.
È molto importante informare il paziente circa i rischi e le complicanze che potrebbero verificarsi dopo l’estrazione e istruirlo sulle precauzioni da adottare per prevenirle.
→ Leggi anche: ”Estrazione del dente del giudizio: quando è necessaria?”
Nel caso in cui l’inclusione riguardi invece un canino o un incisivo, si procederà con la ricollocazione del dente in posizione corretta. Quest’ultimo viene definito un intervento di autotrapianto, ovvero un intervento in cui il dente del paziente viene trapiantato da un sito all’altro.
Un’altra soluzione appropriata potrebbe anche essere l’apparecchio ortodontico. Attraverso l’apparecchio ortodontico è possibile correggere l’allineamento dei denti evitando l’estrazione.
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