Cure dentistiche in gravidanza: cosa si può fare e cosa no

Consigli odontoiatrici / 07-07-2025

La gravidanza è un periodo di grande cambiamento per il corpo di una donna, e anche la salute orale può risentirne.

Molte future mamme si chiedono se sia sicuro andare dal dentista durante la gestazione, quali trattamenti siano consentiti e cosa invece sia meglio evitare. La verità è che la salute della bocca è strettamente collegata al benessere generale e, in particolare, a quello del bambino: trascurarla può portare a conseguenze anche serie, come infezioni o infiammazioni che potrebbero interferire con la gravidanza stessa.

Vediamo quindi, punto per punto, tutto quello che c’è da sapere sulle cure dentistiche in gravidanza: cosa si può fare, cosa è meglio rimandare, quali precauzioni prendere e come proteggere la salute dentale durante i nove mesi.

Come si curano i denti in gravidanza?

Durante la gravidanza, è assolutamente possibile – e consigliabile – prendersi cura dei propri denti. Le fluttuazioni ormonali, infatti, aumentano il rischio di gengiviti, carie e parodontite. Per questo motivo, è bene non rinunciare alle visite di controllo dal dentista, soprattutto se si avvertono sintomi come sanguinamento gengivale, dolore, alitosi o gonfiore.

Le cure che si possono fare in gravidanza includono:

  • Igiene orale professionale: le sedute di pulizia dei denti sono sicure e raccomandate durante tutta la gravidanza, perché aiutano a prevenire gengiviti e infezioni.
  • Otturazioni: se si scopre una carie, è meglio intervenire il prima possibile, anche durante la gravidanza. Una carie trascurata può peggiorare rapidamente e causare dolore o infezioni più serie.
  • Trattamenti conservativi: tutte le procedure che non comportano rischi sistemici o l’uso di farmaci controindicati possono essere eseguite, preferibilmente nel secondo trimestre.
  • Estrazioni dentarie: se strettamente necessarie e in assenza di alternative, possono essere effettuate con tutte le precauzioni del caso. Anche in questo caso, il secondo trimestre è il periodo ideale.

Cosa non fare dal dentista in gravidanza?

Ci sono alcune pratiche odontoiatriche che è meglio evitare in gravidanza, a meno che non siano strettamente necessarie. In particolare:

  • Radiografie non urgenti: anche se la quantità di radiazioni emessa dalle moderne apparecchiature è minima, si preferisce rimandare gli esami radiologici di routine, a meno che non siano indispensabili per una diagnosi.
  • Sbiancamento dentale: si tratta di un trattamento estetico che può prevedere l’uso di sostanze chimiche potenzialmente irritanti per le mucose. È consigliabile rimandarlo a dopo il parto.
  • Uso di farmaci anestetici o antibiotici non testati: è importante che il dentista sia a conoscenza della gravidanza per scegliere solo prodotti compatibili con lo stato interessante.
  • Chirurgia orale complessa: gli interventi invasivi, se non urgenti, vanno posticipati. Oltre al rischio fisico, c’è anche un carico emotivo da considerare.

Cosa succede se fai una radiografia in gravidanza?

Molte donne entrano in panico quando scoprono di aver fatto una radiografia dentale nei primi giorni di gravidanza, magari prima ancora di sapere di essere incinte. In realtà, una singola radiografia eseguita con tutte le protezioni (grembiule e collare piombato) ha un’esposizione talmente bassa da non comportare rischi per il feto.

Tuttavia, per principio di precauzione, durante la gravidanza si tende a evitare radiografie se non strettamente necessarie. Se è davvero indispensabile procedere, sarà il dentista a valutarne l’urgenza e a usare tutte le cautele del caso.

Quando sei incinta puoi fare l’anestesia dal dentista?

Sì, è possibile fare l’anestesia locale dal dentista anche in gravidanza, ma con qualche accorgimento. L’importante è che venga utilizzato un anestetico sicuro e testato, come la lidocaina senza adrenalina (o a basso dosaggio), che è compatibile con la gravidanza.

L’anestesia è importante per permettere alla paziente di affrontare le cure senza dolore e senza stress, fattori che possono influire negativamente anche sul bambino. Tuttavia, la somministrazione va sempre personalizzata, e sarà il dentista a valutare dosi e modalità in base alla settimana di gravidanza e allo stato generale della paziente.

Cosa può prendere una donna incinta per il mal di denti?

Il mal di denti in gravidanza può essere davvero insopportabile, ma bisogna prestare molta attenzione ai farmaci. L’automedicazione è fortemente sconsigliata: ogni principio attivo deve essere valutato con il ginecologo o il medico curante.

In linea generale:

  • Il paracetamolo è considerato il farmaco antidolorifico più sicuro in gravidanza, anche nel primo trimestre. Va assunto solo in caso di reale necessità e nel dosaggio più basso possibile per il minor tempo possibile.
  • Gli antinfiammatori (FANS) come l’ibuprofene vanno evitati, soprattutto nel terzo trimestre, perché possono causare complicazioni al feto (chiusura prematura del dotto arterioso, problemi renali).
  • Rimedi naturali e locali, come sciacqui con acqua e sale, applicazioni di ghiaccio sulla guancia o uso di collutori antisettici privi di alcool, possono aiutare a lenire il dolore in attesa della visita odontoiatrica.

In ogni caso, se il dolore persiste, è necessario rivolgersi al dentista per trattare la causa, che potrebbe essere una carie, un’infezione o un ascesso.

Quali sono i rischi di carie nel terzo trimestre di gravidanza?

Nel terzo trimestre, il rischio di carie può aumentare per diversi motivi:

  • Cambiamenti ormonali che alterano la flora batterica orale, rendendo le gengive più sensibili e la placca più aggressiva.
  • Reflusso e nausea: molte donne soffrono di reflusso gastrico e rigurgiti, che aumentano l’acidità della bocca e indeboliscono lo smalto dentale.
  • Abitudini alimentari: frequenti spuntini, voglie improvvise e consumo di zuccheri semplici possono esporre i denti a un rischio maggiore di demineralizzazione.
  • Difficoltà nell’igiene orale: per molte future mamme lavarsi i denti può diventare più difficile, sia per la nausea che per la stanchezza. Se la routine orale si interrompe, i batteri trovano terreno fertile.

Una carie non trattata può evolvere in infezione e, in casi gravi, causare complicazioni sistemiche come febbre, infiammazione gengivale cronica e parodontite grave.

Per questo è fondamentale mantenere una corretta igiene orale anche negli ultimi mesi, con spazzolino e filo interdentale, e recarsi dal dentista almeno una volta durante la gravidanza.

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