Dente che si muove da adulto: cosa fare

Consigli odontoiatrici / 16-06-2025

Un dente che si muove nell’infanzia è del tutto normale: fa parte della crescita, e annuncia l’arrivo della dentatura definitiva. Ma cosa succede se questo fenomeno si presenta in età adulta? In quel caso non è mai un buon segno. Un dente che dondola non è fisiologico: può essere il campanello d’allarme di un problema parodontale o traumatico.

Capire perché un dente si muove da adulto è fondamentale per sapere come intervenire e – se possibile – salvare il dente prima che sia troppo tardi. Vediamo quindi insieme cosa fare se senti che un dente “dondola”, quali sono le possibili cause e le terapie oggi disponibili.

Quando un dente si muove, cosa bisogna fare?

Sentire che un dente si muove può essere allarmante, ma la prima regola è: non farsi prendere dal panico. In alcuni casi il dente può essere salvato, ma è importante agire tempestivamente. La cosa da fare subito è prenotare una visita dal dentista. Solo uno specialista può valutare la gravità della situazione e consigliare la terapia più adatta.

Nel frattempo, è bene:

  • evitare di toccare o forzare il dente con la lingua o le dita;
  • non masticare cibi duri dalla parte del dente mobile;
  • mantenere una corretta igiene orale, usando uno spazzolino morbido;
  • non assumere farmaci senza una prescrizione medica.

Antibiotico per dente che si muove: è necessario?

Una delle domande più frequenti è: se il dente si muove, devo prendere un antibiotico? La risposta è no, non bisogna mai assumere antibiotici di propria iniziativa.

L’antibiotico viene prescritto solo quando c’è un’infezione batterica attiva (come in caso di parodontite o ascesso), e solo il dentista può stabilire se sia necessario. L’assunzione arbitraria di antibiotici non solo è inutile in molti casi, ma può peggiorare la situazione o rendere più difficile una futura terapia, a causa della resistenza batterica.

Come si chiama la malattia che fa muovere i denti?

La malattia più comune che provoca la mobilità dentale negli adulti si chiama parodontite, anche nota come piorrea.

La parodontite è una patologia infiammatoria cronica che colpisce i tessuti di sostegno del dente: gengiva, osso alveolare, legamento parodontale e cemento radicolare. Con il passare del tempo, l’infiammazione distrugge progressivamente questi tessuti, facendo perdere al dente il suo ancoraggio naturale.

I sintomi più comuni sono:

  • gengive che sanguinano facilmente;
  • alito cattivo persistente;
  • gengive ritirate;
  • sensibilità dentale;
  • denti che iniziano a muoversi.

Se non trattata in tempo, la parodontite può portare alla perdita definitiva del dente.

Quali sono le cause dei denti che dondolano?

I motivi per cui un dente può iniziare a muoversi da adulto sono diversi. In alcuni casi si tratta di un danno reversibile, in altri si è già in presenza di una condizione avanzata.

Le cause principali includono:

  • Parodontite: come già accennato, è la causa più comune nei pazienti adulti.
  • Gengiviti non trattate: infiammazioni superficiali che possono evolvere in patologie più gravi.
  • Traumi: un colpo violento alla bocca, come una caduta o un incidente sportivo, può danneggiare il legamento parodontale.
  • Bruxismo: digrignare i denti, soprattutto di notte, mette sotto stress i tessuti di sostegno.
  • Protesi mal adattate o apparecchi ortodontici non correttamente posizionati.
  • Malocclusioni: un’errata distribuzione delle forze masticatorie può sovraccaricare alcuni denti.
  • Carenze nutrizionali o condizioni sistemiche, come il diabete.
  • Fumo di sigaretta: uno dei fattori di rischio più rilevanti per le malattie parodontali.

Un dente che si muove si può salvare

La buona notizia è che non tutti i denti mobili sono da estrarre. Se la causa viene individuata precocemente e si interviene in modo corretto, è possibile stabilizzare il dente e preservarlo ancora a lungo.

Nei casi meno gravi, il trattamento può essere conservativo. Nei casi più avanzati, potrebbe essere necessario ricorrere a interventi chirurgici o a tecnologie rigenerative, ma la tempestività è sempre il fattore chiave.

Come fermare i denti che si muovono: trattamenti

Una volta effettuata la diagnosi, il dentista potrà proporre diverse opzioni terapeutiche, a seconda della causa e della gravità.

Ecco i principali trattamenti per bloccare la mobilità dei denti.

Igiene professionale profonda

Nei casi iniziali, soprattutto se la mobilità è dovuta a gengivite o a una parodontite lieve, può essere sufficiente una seduta di igiene dentale professionale, con eventuale scaling e root planing. Questo trattamento rimuove placca e tartaro anche sotto gengiva, riducendo l’infiammazione.

Cura della parodontite

Se la causa è la parodontite, si seguirà un protocollo specifico per fermare la progressione della malattia. Il piano terapeutico può includere:

  • terapia causale (detartrasi profonda e levigatura radicolare);
  • trattamento antibiotico mirato, prescritto dal dentista;
  • chirurgia parodontale in casi gravi, con possibile rigenerazione ossea guidata.

Bite per bruxismo

Se la mobilità è provocata da bruxismo, si può prescrivere un bite notturno personalizzato, che riduce lo stress meccanico sui denti durante il sonno.

Rigenerazione ossea

Se la mobilità è dovuta a perdita ossea importante, può essere indicato un intervento di rigenerazione ossea con biomateriali, membrane e tecniche avanzate. È un trattamento complesso, ma in molti casi consente di salvare il dente.

Quando non si può più salvare un dente che dondola?

Purtroppo, in alcuni casi il dente è troppo compromesso per essere mantenuto. Questo succede quando:

  • l’osso di supporto è stato quasi completamente riassorbito;
  • la mobilità è troppo accentuata (grado 3);
  • il dente ha perso vitalità o presenta una frattura verticale.

In questi casi, l’estrazione è inevitabile, ma oggi esistono soluzioni protesiche moderne e affidabili, come gli impianti dentali, che permettono di sostituire il dente perso in modo estetico e funzionale.

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