Rigenerazione ossea

Rigenerazione ossea dentale: quando serve?

Il problema della carenza ossea molto spesso viene vissuto dal paziente e dagli stessi specialisti come problema di difficile risoluzione e come ostacolo per l’applicazione di determinati trattamenti odontoiatrici. La perdita della componente ossea può avere varie cause:

• di carattere traumatico
• parodontale (di tipo infiammatorio)
• conseguente ad estrazioni dentali che possono generare riduzione dell’altezza e dello spessore dell’osso
• presenza di cisti o tumori
• conseguente alla sostituzione di vecchi impianti.

Tuttavia, oggi, nei casi in cui sia presente una carenza a livello mascellare o mandibolare del materiale osseo, necessario all’installazione di strutture protesiche fisse, l’Odontoiatria moderna offre diverse soluzioni di rigenerazione ossea. Grazie alle competenze acquisite in ambito tecnico e chirurgico, gli specialisti WEDENTAL CARE possono applicare ai propri pazienti diverse metodiche relative al suddetto trattamento:

• Rialzo del seno mascellare
• Rigenerazione ossea guidata, caratterizzata dall’utilizzo di una membrana riassorbibile o non riassorbibile, al di sotto della quale viene inserito del materiale di riempimento (autologo, omologo, eterologo e di origine sintetica) che ha lo scopo di favorire la rigenerazione ossea.

In linea con l’etica che contraddistingue WEDENTAL CARE, è sempre importante per i nostri professionisti informare il paziente, nonostante l’applicazione di tali tecniche in ambito odontoiatrico abbracci più decenni, rispetto l’invasività e la durata della riabilitazione di questi trattamenti che, spesso, abbisognano di diversi mesi per una completa riuscita, dovendo rispettare tempistiche e caratteristiche fisiologiche diverse da paziente a paziente. Se tuttavia quest’ultima affermazione può essere valida, in ambito medico, per qualunque percorso di cura, è fondamentale per noi di WEDENTAL CARE riconoscere anche l’alta probabilità di riuscita degli innesti ossei dentali dopo 5 anni (85% di successo nell’arcata inferiore e 90% in quella superiore), a conferma che ad oggi la carenza ossea non rappresenti affatto un problema insormontabile.

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