Alimentazione e carie: cibi amici e nemici dei denti

Consigli odontoiatrici / 17-10-2025

L’alimentazione gioca un ruolo molto più importante di quanto si creda nella salute dei denti. Non basta lavarsi i denti tre volte al giorno per tenere lontane le carie: ciò che mangiamo, quanto spesso lo mangiamo e come lo consumiamo può fare una grande differenza. Alcuni alimenti aiutano a mantenere lo smalto forte e sano, mentre altri favoriscono la proliferazione dei batteri responsabili della carie.

In questo articolo esploriamo il legame tra alimentazione e carie, per capire quali cibi proteggono i denti e quali invece li mettono in pericolo.

Perché si cariano i denti

La carie è un processo infettivo che porta alla demineralizzazione e distruzione progressiva dei tessuti duri del dente: smalto, dentina e, nei casi più gravi, polpa. Tutto inizia con l’azione dei batteri presenti nel cavo orale, che si nutrono degli zuccheri introdotti con la dieta e li trasformano in acidi.

Questi acidi, se non neutralizzati in tempo dalla saliva o rimossi con una corretta igiene orale, corrodono lo smalto, creando piccole lesioni che nel tempo possono trasformarsi in cavità.

Anche fattori come la scarsa igiene orale, la ridotta produzione di saliva, alcune malattie metaboliche o l’uso prolungato di determinati farmaci possono favorire la comparsa delle carie. Tuttavia, la dieta quotidiana rimane una delle principali variabili su cui si può agire concretamente.

Perché si possono cariare i denti anche se li lavo regolarmente

Molte persone si stupiscono quando il dentista diagnostica una carie, nonostante si lavino i denti con costanza. Il motivo è che lo spazzolino da solo non basta se l’alimentazione è sbilanciata o se vengono consumati frequentemente cibi e bevande zuccherate.

La carie non si forma solo per la presenza dei batteri, ma per il tempo di esposizione dei denti agli zuccheri. Se si mangiano snack dolci più volte al giorno o si sorseggiano bevande zuccherate di continuo, il pH della bocca rimane acido per diverse ore, favorendo la demineralizzazione dello smalto.
Inoltre, alcuni alimenti appiccicosi come caramelle, miele o frutta secca dolce restano a lungo aderenti ai denti, prolungando l’effetto dannoso anche se ci si lava i denti in seguito.

Infine, lavarsi i denti immediatamente dopo aver mangiato cibi acidi come agrumi, succhi o vino può peggiorare la situazione: lo smalto è temporaneamente ammorbidito e il contatto con lo spazzolino può eroderlo ulteriormente. In questi casi, è meglio attendere 30 minuti e sciacquare prima la bocca con acqua o collutorio neutro.

Quali sono gli alimenti cariogeni

Gli alimenti cariogeni sono quelli che favoriscono la comparsa delle carie, fornendo nutrimento ai batteri della placca e abbassando il pH della bocca. Si tratta in genere di cibi ricchi di zuccheri semplici o amidi facilmente fermentabili, che vengono trasformati in acidi in pochi minuti.

Zucchero bianco, glucosio, fruttosio e saccarosio sono i principali responsabili, ma anche alimenti insospettabili come pane bianco, cracker e patatine possono favorire la carie, perché si decompongono in zuccheri e rimangono a lungo tra i denti.

Le bevande gassate, anche quelle “light”, rappresentano un pericolo doppio: da un lato contengono zuccheri o edulcoranti che alimentano i batteri, dall’altro hanno un’elevata acidità che corrode direttamente lo smalto.

Cibi che fanno venire le carie

Tra i principali cibi che aumentano il rischio di carie troviamo:

  • Dolci e caramelle, soprattutto quelle dure o gommose che restano a lungo in bocca.
  • Bibite zuccherate e succhi di frutta industriali, anche quando etichettati come “naturali”.
  • Merendine, biscotti e snack da forno, ricchi di zuccheri raffinati e grassi idrogenati.
  • Pane, cracker e patatine, che rilasciano amidi e creano una patina appiccicosa difficile da rimuovere.
  • Alcolici e vini dolci, che abbassano il pH e disidratano la bocca.

Anche il consumo frequente di frutta molto zuccherina, come banane o uva, può contribuire se non seguito da un’adeguata igiene orale. Non si tratta di demonizzare questi cibi, ma di controllarne la frequenza e la modalità di consumo.

Cosa mangiare contro le carie

Fortunatamente, esistono anche cibi “amici” dei denti, capaci di proteggere lo smalto, stimolare la produzione di saliva e contrastare l’acidità del cavo orale.

Tra questi spiccano:

  • Frutta e verdura croccante come mele, carote e sedano, che favoriscono la pulizia meccanica dei denti e stimolano la saliva.
  • Formaggi stagionati e latticini ricchi di calcio e fosfati, ottimi per remineralizzare lo smalto.
  • Pesce azzurro e frutta secca non zuccherata, fonti di fosforo e vitamina D.
  • Tè verde e cacao amaro, che contengono polifenoli con effetto antibatterico naturale.
  • Acqua: mantenere la bocca idratata è essenziale per diluire gli acidi e mantenere stabile il pH orale.

Un’abitudine utile è concludere i pasti con un alimento neutro o basico, come un pezzetto di formaggio o un bicchiere d’acqua, per favorire il ritorno del pH a livelli normali.

Cosa non mangiare dopo aver curato una carie

Dopo aver curato una carie o eseguito un’otturazione, i denti possono essere più sensibili per alcuni giorni. In questa fase è importante evitare cibi e bevande troppo calde o fredde, che possono provocare dolore o fastidio.

Meglio rinunciare temporaneamente anche a:

  • Cibi molto zuccherati o appiccicosi, che potrebbero infiltrarsi nel punto trattato.
  • Alimenti duri come croste di pane, noci o torrone, che rischiano di danneggiare l’otturazione.
  • Bevande acide (bibite, vino, succhi di frutta), che rallentano la remineralizzazione dello smalto.

Preferisci per qualche giorno una dieta morbida e bilanciata, con yogurt, riso, verdure cotte e proteine leggere. Dopo la guarigione, si può tornare a una dieta normale, mantenendo però l’attenzione alla frequenza di zuccheri e snack.

Cosa peggiora le carie

Le carie non peggiorano solo per colpa del cibo, ma anche per abitudini scorrette che ne accelerano l’evoluzione.

Masticare spesso solo da un lato, ad esempio, può far accumulare placca su un gruppo di denti. Anche trascurare il filo interdentale o lo scovolino o saltare la pulizia serale consente ai batteri di agire indisturbati durante la notte.

Il bruxismo (digrignare i denti), spesso causato da stress, indebolisce lo smalto e facilita la formazione di nuove lesioni. Anche il fumo di sigaretta e l’abuso di alcolici riducono l’apporto di ossigeno ai tessuti e alterano il microbiota orale, creando un ambiente più favorevole ai batteri patogeni.

Infine, l’uso prolungato di chewing gum zuccherati o di pastiglie dolci per l’alito può sembrare innocuo, ma mantiene costantemente attivo il metabolismo dei batteri cariogeni.
Quando una carie è già presente, questi fattori contribuiscono a velocizzare la sua progressione, rendendo necessarie cure più invasive.

Quanto si può stare con un dente cariato

La risposta breve è: il meno possibile.
Una carie, se trascurata, non si ferma da sola. Anche se non provoca dolore immediato, il processo di demineralizzazione continua in profondità fino a raggiungere la dentina e poi la polpa del dente. A quel punto possono comparire mal di denti acuti, infezioni o ascessi.

Aspettare troppo a lungo può comportare conseguenze più gravi, come la devitalizzazione del dente o, nei casi estremi, la necessità di estrarlo.

Per questo motivo è consigliabile sottoporsi a controlli periodici dal dentista (almeno una volta l’anno), anche in assenza di sintomi evidenti. Le carie nelle prime fasi possono essere trattate in modo rapido e indolore, spesso senza anestesia.

Come prevenire le carie in modo naturale

La prevenzione inizia da una buona igiene orale quotidiana, ma deve essere supportata da abitudini alimentari consapevoli.
Ecco alcune strategie naturali ed efficaci:

  • Limitare gli zuccheri: ridurre la frequenza di snack dolci e bevande zuccherate.
  • Preferire cibi integrali e freschi, che stimolano la masticazione e la saliva.
  • Bere molta acqua, soprattutto dopo i pasti.
  • Usare dentifrici con fluoro, che rafforza lo smalto e ne favorisce la remineralizzazione.
  • Masticare gomme senza zucchero con xilitolo, che ostacola la crescita dei batteri cariogeni.
  • Mangiare lentamente, per consentire alla saliva di neutralizzare gli acidi.
  • Sottoporsi a sedute di igiene professionale regolari, per rimuovere placca e tartaro dove lo spazzolino non arriva.

Anche l’assunzione di vitamina D, calcio e fosforo attraverso l’alimentazione contribuisce a mantenere denti e ossa forti.

Igiene orale

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