Recessione gengivale: cause e terapie disponibili

Parodontologia / 05-12-2025

La recessione gengivale è una condizione molto più diffusa di quanto si pensi. Spesso ci si accorge del problema solo quando le gengive iniziano a “ritirarsi” mostrando una porzione più ampia del dente o, nei casi più avanzati, parte della radice.

Non si tratta solo di un problema estetico: la recessione può rendere i denti più sensibili, favorire l’accumulo di placca e aumentare il rischio di carie radicolari. Comprendere perché accade e quali soluzioni esistono è fondamentale per intervenire in tempo e preservare la salute del cavo orale.

In questo articolo analizziamo le principali cause della recessione gengivale, quando è il caso di preoccuparsi e quali terapie oggi sono realmente efficaci, dagli approcci conservativi ai moderni interventi mucogengivali.

Cosa provoca la recessione gengivale

La recessione gengivale può dipendere da fattori molto diversi tra loro, spesso combinati. In molti casi si tratta di un processo lento e graduale, che progredisce senza sintomi evidenti finché l’esposizione del dente non diventa visibile o sgradevole.

Tra le cause più comuni ci sono:

  • Traumi da spazzolamento: l’uso di tecniche troppo energiche o di spazzolini con setole dure può danneggiare progressivamente il margine gengivale.
  • Malattia parodontale: gengivite e parodontite causano infiammazione e perdita del supporto gengivale e osseo, favorendo la recessione.
  • Malocclusioni e posizioni dentali errate: denti sporgenti o mal allineati possono esercitare pressioni anomale sui tessuti gengivali.
  • Frenuli ipertrofici: un frenulo inserito troppo in alto può “tirare” la gengiva e favorirne lo spostamento verso il basso o verso l’alto.
  • Bruxismo o serramento: il sovraccarico meccanico può indebolire la gengiva e favorirne la retrazione.
  • Predisposizione genetica e biotipo gengivale sottile: alcune persone hanno gengive più delicate e facilmente soggette a recessione.
  • Cattive abitudini: piercing labiali o linguali, sigarette e scarsa igiene orale contribuiscono ad accelerare il fenomeno.

Gengive ritirate: possono tornare normali?

Una delle domande più frequenti è se la gengiva “si rigenera”. È importante chiarire un punto: una gengiva già ritirata non ricresce in modo spontaneo. Tuttavia, intervenendo precocemente è possibile:

  • bloccare l’avanzamento della recessione;
  • ridurre sensibilità e infiammazione;
  • migliorare l’aspetto estetico e la stabilità del tessuto tramite interventi specifici;
  • ripristinare la copertura gengivale grazie alla chirurgia mucogengivale nei casi indicati.

Questo significa che, sebbene la guarigione completa naturale non sia possibile, una terapia adeguata permette di ottenere risultati molto efficaci e duraturi.

Recessione gengivale: quando preoccuparsi

Non tutte le recessioni gengivali sono uguali: alcune rimangono stabili per anni, altre peggiorano rapidamente. È consigliabile rivolgersi a uno specialista quando compaiono uno o più dei seguenti segnali:

  • aumento della sensibilità al caldo, al freddo o agli zuccheri;
  • dente visibilmente più lungo rispetto agli altri;
  • sanguinamento gengivale durante lo spazzolamento;
  • presenza di tasche parodontali o infiammazione ricorrente;
  • accumulo di tartaro vicino alla radice esposta;
  • dolore durante la masticazione o fastidio al tatto.

La visita dal dentista permette di valutare la gravità della recessione, la qualità del tessuto gengivale e il livello osseo sottostante, definendo così il percorso terapeutico più appropriato.

Come si cura la recessione gengivale

Il trattamento dipende dalla causa che ha provocato la recessione, dall’estensione del difetto e dalle condizioni generali della bocca. In molti casi si parte da terapie non chirurgiche che mirano a stabilizzare la situazione.

Gli approcci più comuni includono:

  • correzione delle tecniche di spazzolamento e uso di strumenti più delicati;
  • trattamenti parodontali per rimuovere placca e tartaro in profondità;
  • bite personalizzato in presenza di bruxismo o serramento;
  • rimodellamento dei frenuli quando interferiscono con il margine gengivale;
  • miglioramento dell’allineamento dentale tramite trattamenti ortodontici, se necessario.

Quando la recessione è più ampia o quando si desidera migliorare l’estetica e proteggere la radice esposta, la chirurgia mucogengivale rappresenta la soluzione più efficace.

Recessione gengivale: intervento

Gli interventi per correggere la recessione gengivale sono oggi minimamente invasivi, rapidi e caratterizzati da un elevato grado di predicibilità. Tra le tecniche più utilizzate troviamo:

  • innesto di tessuto connettivo: si preleva una piccola porzione di tessuto dal palato per ricostruire la gengiva, ottenendo risultati molto naturali e stabili nel tempo.
  • lembo avanzato coronale (CAF): il tessuto gengivale presente viene riposizionato verso la corona del dente per coprire la radice.
  • tecniche rigenerative: in presenza di difetti ossei si possono utilizzare membrane o biomateriali per favorire la rigenerazione dei tessuti.
  • tecniche senza innesto o con biomateriali: indicate quando non è possibile o non è necessario prelevare tessuto dal palato.

Il tipo di intervento viene scelto dal parodontologo sulla base della morfologia del difetto, del biotipo gengivale e delle esigenze estetiche del paziente. La guarigione è generalmente rapida, con un miglioramento evidente già nelle prime settimane.

Recessione gengivale: dentifricio da usare

Il dentifricio non può far tornare le gengive nella loro posizione originaria, ma può aiutare a ridurre la sensibilità, proteggere i tessuti e migliorare il comfort quotidiano.

In caso di recessione gengivale, sono spesso consigliati dentifrici:

  • per denti sensibili, contenenti ingredienti desensibilizzanti come nitrato di potassio o fluoro specifico per le radici esposte;
  • a bassa abrasività (RDA basso), per evitare ulteriori traumi meccanici;
  • formulati per la salute gengivale, in grado di ridurre placca e infiammazione.

L’ideale è sempre farsi consigliare dallo specialista, che valuterà la situazione parodontale e suggerirà la routine di igiene più adatta.

Dove trovare uno specialista nella recessione gengivale a Roma

Se noti gengive ritirate, sensibilità o cambiamenti nella forma del sorriso, affidarsi a uno specialista è il modo migliore per individuare la causa e prevenire peggioramenti.

Nei centri We Dental Care è possibile prenotare una visita con parodontologi esperti nella diagnosi e nel trattamento della recessione gengivale, dalle terapie conservative agli interventi mucogengivali più avanzati.

Prenota ora una visita in uno dei centri We Dental Care e inizia un percorso personalizzato per ritrovare la salute delle tue gengive.

Parodontologia non chirurgica

La terapia parodontale non chirurgica è un trattamento professionale che ha come obiettivo la rimozione dei fattori causali della malattia parodontale mediante il controllo dell’infezione sopra e sottogengivale. Prenditi cura del tuo sorriso, rivolgiti agli specialisti di Wedental Care!

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